Hugo Pratt

Hugo Pratt è nato il 15 giugno del 1927, a Rimini, ma ha vissuto tutta la sua infanzia a Venezia in un ambiente familiare cosmopolita.

Il nonno paterno, Joseph, era di origini inglesi, mentre quello materno era un ebreo marrano, la nonna era invece di origine turca. In questo incontro di razze, di credenze e di culture che si mescolano in continuazione, la madre, Evelina Genero, è un’appassionata di scienze esoteriche, dalla cabala alla cartomanzia, mentre il padre, Rolando, è un uomo del suo tempo, un militare di carriera che nel 1936 viene trasferito nella colonia italiana dell'Abissinia.
Inizia così per Hugo Pratt la giovinezza africana.

Arruolato dal padre nella polizia coloniale a soli quattordici anni, entra in contatto con il mondo militare allora presente in Abissinia, conosce non solo l'esercito italiano, ma anche quello inglese, l'abissino, il senegalese, il francese; il fascino di tutte quelle divise, di quegli stemmi, dei colori, di quei volti, rimarrà sempre presente in tutta la sua vita e nella sua opera.
Allo stesso tempo, però, fa amicizia con i ragazzi abissini della sua età, grazie ai quali impara la lingua locale, riuscendo a integrarsi in un mondo che solitamente rimaneva estraneo ai colonizzatori.
Sono questi gli anni in cui si appassiona ai romanzi d'avventura. Legge avidamente i libri di James Oliver Curwood, Zane Gray, Kenneth Roberts. Scopre anche i primi fumetti di avventura americani. In particolar modo, sarà la lettura di "Terry e i pirati" di Milton Caniff ad affascinarlo al punto che, fin da ragazzino, decide di diventare un disegnatore di fumetti.

Tornato in Italia alla morte del padre nel 1943, frequenta il collegio militare di Città di Castello e grazie alla buona padronanza della lingua inglese, nel 1944 diventa interprete dell'esercito alleato col quale rimane fino alla fine della guerra.

A Venezia, nel 1945, Hugo Pratt partecipa, insieme con un gruppo di amici, alla realizzazione di una rivista di fumetti, l’Asso di Picche. In questo momento inizia ufficialmente la sua carriera di disegnatore. Sarà grazie a questa rivista che il 'gruppo di Venezia' verrà contattato da un'importante casa editrice argentina: Hugo Pratt parte così per Buenos Aires nel 1949 rimanendovi per circa tredici anni.

In Argentina, frequenta i locali dove si balla il tango, diventa amico del jazzista Dizzy Gillespie, impara lo spagnolo e scopre gli scrittori latino-americani, come Octavio Paz, Leopoldo Lugones, Jorge Luis Borges e Roberto Arlt.
Lavora per le Edizioni Abril pubblicando "Jungleman" e poi disegnando il personaggio di "Sgt. Kirk" su sceneggiatura di Héctor Oesterheld. Più tardi nascono "Ernie Pike" e "Ticonderoga".
Nell'epoca in cui si afferma il grafismo marcato di Pratt, ispirato dai netti contrasti fra i bianchi e i neri di Milton Caniff, inizia a scrivere da solo le sue storie. Comincia con "Ann y Dan" (titolo attuale "Anna nella jungla") che esce in Argentina su Supertotem.

Dall'estate 1959 a quella del 1960 Hugo Pratt vive a Londra, dove produce, affiancato da sceneggiatori inglesi, alcuni racconti di guerra a fumetti per l'agenzia Fleetway Publication (apparsi nei numeri di War Picture Library), mentre continua a frequentare la Royal Academy of Watercolour. Nel 1962 realizza, firmando anche la sceneggiatura, "Capitan Cormorant" e "Wheeling".
Il periodo di austerità economica in cui versa l'Argentina rendono difficoltoso anche il lavoro dei disegnatori di fumetti e Hugo Pratt decide di rientrare in Italia.

Dal '62 al '67 Pratt esegue per Il Corriere dei Piccoli i disegni per "Le avventure di Simbad" e "Le avventure di Ulisse” e, su sceneggiature di Mino Milani capo redattore del giornale, disegna "Billy James" (1962), "Le avventure di Fanfulla" (1967) e due adattamenti dai romanzi di Stevenson, "L'isola del tesoro" e "Il ragazzo rapito". Nello stesso periodo collabora con Alberto Ongaro creando la serie “L’ombra”.
Nel 1967 Hugo Pratt incontra Florenzo Ivaldi, un genovese appassionato di fumetti, con cui decide di lanciare un mensile per presentare al pubblico italiano oltre che la propria produzione argentina, i classici americani e le sue novità. Nel primo numero della rivista intitolata “Sgt. Kirk”, appaiono nove tavole di una nuova storia "Una ballata del mare salato” è questo il momento in cui esordisce il personaggio di Corto Maltese.

Nel 1969, al V° Salone Internazionale di Lucca, Hugo Pratt conosce Georges Rieu, capo redattore del settimanale francese Pif che decide di pubblicarlo in Francia. Sul treno che da Genova lo porta a Parigi, Pratt decide, e sarà la svolta decisiva della sua carriera, di riutilizzare Corto.
Nell’aprile del ’70, con l’episodio "Il segreto di Tristan Bantam", ricompare Corto Maltese. Questa lunga pubblicazione in un giornale ad alta tiratura sarà la vera base di partenza per la carriera di Hugo Pratt che, a partire dal 1971, verrà considerato dagli specialisti del settore come uno dei più importanti autori del mondo.
Complessivamente la serie dedicata a Corto Maltese sarà di 29 storie.

La fantasia di Hugo Pratt è riuscita a lasciare il suo inconfondibile segno anche nei campi più disparati del mondo pubblicitario: da una vettura di Formula 1 con i colori delle sigarette Gitanes agli zaini Invicta, dallo spot della Carpené Malvolti alle carte telefoniche francesi. I suoi personaggi compaioni in vari manifesti cinematografici, sulle copertine dei dischi di cantanti come Paolo Conte, Sergio Endrigo, Kadja Nin, Lio e Sylvie Courvoiseur.
Mentre Hugo Pratt espone le sue opere in musei come il Grand Palais di Parigi e altre importanti sedi europee, Corto Maltese diventa il patrono di città come Concarneau o l'argomento di molte tesi di laurea.
Mentre il ministro della cultura francese Jack Lang nomina Pratt “Cavaliere delle arti e delle lettere” e Mitterand regala le storie di Corto al pilota Jacques Lafitte, l’America cinematografica cita Corto Maltese in film come “Batman” di Tim Burton e “Hannah e le sue sorelle” di Woody Allen.

Hugo Pratt ha vissuto dal 1983 in Svizzera, nella sua casa di Grandvaux sul lago di Ginevra (lago Lemano), dove muore il 20 agosto 1995.
Grazie a lui il mondo della cultura ufficiale ha cominciato a cambiare l'atteggiamento di distanza nei confronti del fumetto, molti si sono resi conto che anche la striscia può essere considerata una forma d'arte.

Umberto Eco ha affermato: "Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese."

1 commento:

  1. Finalmente una pagina dove trovare la biografia di Hugo Pratt senza dover saltare di sito in sito.
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