Marco Steiner

Sono nato a Roma nel 1956 e vivo fra Roma e New York.

Ho conosciuto Hugo Pratt alla fine degli anni ’80 in una maniera molto particolare: diventando il suo dentista, ma fondamentalmente parlando con lui di viaggi, di letteratura, di cinema e di avventure. Mi chiamava Zane Grey, dal nome di uno dei suoi autori preferiti, uno che faceva il dentista prima di mettersi a scrivere davvero. Avevamo letto gli stessi libri da Kenneth Roberts, Stevenson e Jack London, da Conrad, Melville fino a Bruce Chatwin, uno dei miei preferiti, soprattutto nel suo genere, la “letteratura di viaggio”. Ho sempre viaggiato, scritto, fotografato.

Lo pseudonimo di scrittore “mitteleuropeo” mi è stato suggerito proprio da Pratt. Mi chiese chi erano i personaggi letterari che preferivo.
Marlowe e Corto, risposi.
Allora ti sarà “Mar-Co”, mi disse.
E il tuo autore preferito?
John Steinbeck
Allora sarai Steiner, uno Steinbeck mitteleuropeo, perché ti xe Furlan
(perché sei Friulano) - aggiunse in veneto.

Da quel momento, ho lavorato come Editor e traduttore per 13 anni nella casa editrice Lizard fondata insieme a Patrizia Zanotti e allo stesso Pratt. Ho avuto la fortuna di collaborare direttamente con lui fra il 1987 e il 1995 per le ricerche geografiche, bibliografiche, letterarie e musicali concernenti molte delle sue ultime storie e i progetti. Uno dei miei ricordi più belli è proprio il lavoro che abbiamo fatto insieme per “Avevo un appuntamento” dell’Editore Socrates.

Nel 1996, dopo la morte di Pratt, ho completato il romanzo Corte Sconta detta Arcana, edito da Einaudi, seguendo le tracce della sua prima stesura.
In quel periodo mi aveva dato l’idea di scrivere la prosecuzione ideale di un’avventura di Corto, “Tango”, un giallo storico ambientato nell’Argentina dei primi del ‘900.

Dopo un viaggio in Patagonia e in Nord America sulle tracce dei protagonisti, di personaggi storici reali come Butch Cassidy, Billy the Kid e dello stesso Pratt si concretizzò nel 2006 un mio breve romanzo, L’ultima pista, edito da Cadmo con un titolo che ricordava molto “The last trail” di Zane Grey.

Insieme al fotografo svizzero Marco D’Anna ho viaggiato fra Europa, Asia, Caraibi e Sud America percorrendo, fra il 2004 e il 2010, tutti i luoghi geografici attraversati nelle sue storie da Corto Maltese e, in Etiopia, dai protagonisti della saga prattiana “Gli Scorpioni del deserto”.
Da questi viaggi sono nate tutte le prefazioni alle nuove edizioni delle avventure del famoso marinaio in formato di reportage giornalistico-storico-letterario seguendo un metodo di ricerca narrativa assimilato da Pratt.
Il volume I luoghi dell’avventura edito da Rizzoli-Lizard, nato come catalogo per la mostra omonima di Lugano (luglio-ottobre 2011), raccoglie in un volume unico le sintesi di tutte le prefazioni alle avventure di Corto Maltese in giro per il mondo.

In occasione della pubblicazione del catalogo di una mostra dedicata ai viaggi di Corto Maltese realizzata a Scicli, in Sicilia, nel corso del mese di settembre-ottobre 2011 ho iniziato a scrivere un racconto breve intitolato Il Corvo di Pietra, un’avventura in cui compare un giovanissimo Corto Maltese. E’ solo una citazione, un omaggio a Hugo Pratt e al suo meraviglioso personaggio, in questo periodo lo sto completando e avrò l’onore di accompagnarlo con le illustrazioni di Sergio Toppi, un altro grande Maestro del disegno italiano.
C’è anche un altro romanzo in gestazione, un noir, una storia di ribellione alle logiche del mondo finanziario, dal titolo Mr. Dark.

Il Viaggio continua.

4 commenti:

  1. Che vita avventurosa mar-co...
    quasi come il capitano Corto Maltese che adoro...

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    1. grazie...ma così è troppo...modestamente provo a seguire le rotte di Corto...e mi ci perdo molto volentieri

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    2. che bello...
      piacerebbe anche a me seguire le rotte di Corto...
      sei fortunato...

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  2. adesso capisco tutto, che meraviglia, felice di averti conosciuto e di leggerti

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