sabato 2 febbraio 2013

Sexy Sadie



Dietro a questo brano c'é un film, Rain di Raoul Walsh, 1928. Dietro a questo film c'é un romanzo di Somerset Maugham, Rain, appunto.
La nave su cui viaggia Miss Sadie Thompson rimane bloccata a Pago Pago, insieme a lei viaggia il reverendo Davidson, un fervente missionario e un medico, il dottor Macphail.
Sadie è una sgualdrina felice e sguaiata, ama la musica sincopata e i marinai americani, ha una larga gonna bianca che ondeggia seguendo il "Two step" e un cappello con i fiori.
Davidson la perseguita, usa la violenza psicologica nei suoi confronti e alla fine convince il governatore dell'isola a cacciarla. Dopo minacce e ricatti la convince a pentirsi della sua vita e ad accettare il castigo divino e la prigione che l'attende a San Francisco.
Ma, ecco il colpo di scena, poco prima della partenza della nave che porterà via Sadie, è il reverendo che cede all'istinto, al desiderio.
Il finale? Il reverendo, per l'insostenibile vergogna si taglia la gola e resta sulla spiaggia mentre gli indigeni lo guardano in silenzio.
Miss Sadie, dall'altra parte dimentica il suo pentimento, riaccende il giradischi a tutto volume e balla, balla, balla...

Oggi Pago Pago fa parte delle Samoa americane, la montagna che domina il porto si chiama Rainmaker, il porto è un melmoso e inquinato deposito di chiatte e container.
Oggi l'emporio di Horn dove era ambientata la storia di Maugham...una casa su due piani, con ampie verande ed il tetto di ondulato metallico...è una squallida pizzeria gestita gestita da indiani, ma c'è un bel neon mezzo rotto là fuori "Sadie Thompson" c'è scritto, ma la M e la P sono rotte.
C'era odore di pizza che si mischiava a quello di curry, ma quando iniziò a piovere lo fece esattamente come descriveva Maugham:...con una persistenza che fa saltare i nervi e con la sensazione di quella potenza maligna che guida le forze naturali primordiali...
Mancava il giradischi, la musica, ma soprattutto una gonna che ondeggiava e il sorriso malizioso di Sexy Sadie.

venerdì 1 febbraio 2013

Corto y Louise



Un meraviglioso omaggio di Cesar Strocio

Y todo a media luz...

Joy

Shanghai Express - Corte Sconta detta Arcana



http://issuu.com/rizzolilizard/docs/anteprimaromanzocorte

Tutto é cominciato con questo film.
Hugo Non stava più bene.
La Ballata del Mare Salato in versione romanzo era una realtà Einaudi.
Lui aveva iniziato a buttare giù la struttura di Corte Sconta, romanzo.
Io ero con lui, avevo fatto tutte le ricerche per la "Ballata", per "Avevo un appuntamento"
per altre storie, per altre idee.
Lui mi aveva proposto di continuare a modo mio una sua storia, "Tango", mi diceva che era un bel giallo con lo sfondo della storia di Butch Cassidy e di Sundance Kid che erano diventati i "pistoleros" dei latifondisti inglesi e americani, laggiù al Sud della Patagonia, nel Chubut. I proprietari terrieri erano interessati al petrolio che c'era sotto ai pascoli delle loro mandrie, erano una cricca legata alla Standard Oil. C'erano tanti irlandesi da quelle parti, gente tosta...ti ga da lezer la storia dei Black & Tans e poi parlaremo...mi diceva Hugo.
Decisi di cominciare a scrivere, ma mi serviva uno pseudonimo.
- Chi xe i to personaggi preferiti?
- Marlowe e Corto.
- Alora ti sarà Mar-Co
- E il to autor preferito?
- Steinbeck.
- Alora ti sarà Steiner, una specie de Steinbeck mitteleuropeo perché ti xe furlan...

Il mio primo romanzo "L'ultima pista" Edizioni Cadmo, é nato così e dopo duemila chilometri in Patagonia e un giro nelle foreste degli Adirondacks, Stati Uniti, per trovare le ispirazioni e i luoghi della storia.

Poi Hugo se n'è andato.
E ho avuto l'onore di lavorare sulla sua storia, Corte Sconta, una delle sue storie più belle. Ho lavorato sui suoi personaggi, sulle sue parole...cercando di seguire il suo metodo, i suoi appunti, ricordando tante cose che c'eravamo detti, tanti film visti insieme e provando a immaginare il suo modo di pensare.
Einaudi l'aveva scritto: "...un suo stretto collaboratore, Marco Steiner, ha portato a compimento il lavoro seguendo fedelmente gli intenti dell'amico...", nella versione Rizzoli-Lizard del romanzo, nella fretta é sfuggito questo appunto che verrà inserito nella seconda edizione, ma non ha nessuna importanza.
Lo dico soltanto per un motivo: per me, seguire le tracce di Corto Maltese é stato un'esperienza meravigliosa, essere stato amico e collaboratore di Hugo Pratt un incontro unico, ma provare a immaginare il suo modo di pensare è un vero Viaggio, il più bello, un viaggio...Oltre.

The Boys of Kilmichael




28 novembre 1921
The Tom Barry song “ The boys of Kilmichael”

 A story of the “Black & Tans”

Nei primi anni del 1920 le forze di polizia irlandesi fedeli all’Inghilterra si chiamavano Royal Irish Constabulary, ma in quel periodo, dopo tante provocazioni ricevute da parte dei ribelli, le forze locali non bastavano più, servivano rinforzi, e allora vennero arruolati in Inghilterra. Questi gentiluomini non erano certo dei bravi studenti di Oxford o di Cambridge e nemmeno soldati di leva regolari. Erano uomini senza lavoro, gente violenta senza futuro e senza rispetto per nessuno, avanzi di galera e sbandati che avevano preferito arruolarsi piuttosto che finire in gattabuia. Sapevano quello che li aspettava, ma in Irlanda avrebbero avuto una buona paga e l’occasione di picchiare e sparare. Era quello che avevano sempre fatto, ma a casa, per farlo, non li pagavano. Quando arrivarono in Irlanda, le uniformi tradizionali, quelle color verde bottiglia, non bastavano per tutti, e così i nuovi arrivati si arrangiarono prendendosene delle parti, a volte i pantaloni, a volte la giacca, e poi ci aggiungevano quello che capitava, gli stivali, la cintura e un berretto nero. E così nella contea di Tipperary gli appiopparono il soprannome di una famosa razza di cani rabbiosi, i Black and Tans. 
E il nome rimase. 
Giravano per le campagne irlandesi a bordo dei loro autocarri, i Crossley, e per i ragazzi dell’IRA diventarono l’obiettivo fondamentale, il nemico numero uno.
L’esercito regolare, formato da irlandesi fedeli agli inglesi, veniva guardato con un certo rispetto e talvolta perfino con affetto, in confronto all’odio feroce che si andava concentrando sui Black and Tans. 
L’impresa di Tom Barry rimase leggendaria perché fu la più grande vittoria dell’IRA contro quei bastardi.
Era la fine di novembre e gli uomini di Barry avevano camminato per tutta la notte sotto una fitta pioggia irlandese per prendere posizione dalle parti di Kilmichael, una zona perfetta per un agguato. Si erano sdraiati a terra, immobili, senza alzare la testa, invisibili in mezzo ai cespugli che costeggiavano la strada. Erano rimasti così per ore ad aspettare senza che nulla succedesse, senza mangiare, senza bere. Continuavano a fissare le gocce d’acqua che cadevano dai loro capelli e quelle che scivolavano lungo i fili d’erba davanti ai loro occhi, ma soprattutto sentivano il freddo e l’umidità che salivano dalla terra, si infilavano sotto le loro giacche e penetravano dentro le ossa. Continuò a piovere tutto il giorno. I ragazzi erano mezzo assiderati, stanchi e sfiduciati. Sembrava che fosse stato tutto inutile. Erano pronti ad alzarsi e a rinunciare all’imboscata, quando, al calare del sole, sentirono il rombo dei camion. I Crossley avanzavano in mezzo alla nebbia e al fumo dei loro stessi motori, sobbalzavano nelle buche, schizzavano fango con le ruote artigliate e con i fari minacciosi illuminavano quel grigio pomeriggio rigato di pioggia. I ragazzi dell’IRA li osservarono arrivare a tiro. Avevano le dita intirizzite, così tormentavano i grilletti cercando di far circolare il sangue per essere pronti a sparare. 
Tom Barry, da solo, si fece avanti con un’uniforme verde dei Volunteers che assomigliava a quella britannica e rimase immobile lungo il ciglio della strada. I camion rallentarono per controllare quell’uomo solo sotto la pioggia, e in quel preciso momento gli uomini di Barry cominciarono a lanciare bombe e a sparare sui Tans. Quell’inferno di fuoco e frastuono durò pochi secondi, poi calò il silenzio. Nove Tans furono uccisi, contro un solo uomo dell’IRA. Il resto degli ausiliari, gettati i fucili a terra, scese dagli autocarri e si arrese. 
Gli uomini di Barry uscirono allo scoperto, si avvicinarono per immobilizzarli, ma in quell’istante i bastardi estrassero le pistole Webley e cominciarono a sparare uccidendo altri due uomini. Barry ordinò di annientarli senza pietà, e così, in pochi minuti, i diciotto Black and Tans del convoglio furono crivellati di colpi. Ci volle l’autorità di Tom Barry per frenare la rabbia dei suoi uomini, che continuavano a sparare e a prendere a calci con rabbia i cadaveri dei loro nemici.

Riproduzione riservata.
Tratto da "L'ultima pista" di Marco Steiner. Edizioni Cadmo.

Autumn Leaves. Félix Fénéon.



"Aubervilliers. Dopo aver ferito a morte la signora Brécourt, 
Luois Tiratoïvsky si è tolto la vita.
L'amore".

"Jules Marty, commesso di merceria, 56 anni,
e sua moglie, 38, si sono asfissiati a Saint-Ouen.
La miseria".

Félix Fénéon. 1906. "Romanzi in tre righe". Adelphi. 5,5 Euro ben spesi.

Una riga per l'ambiente,
una per la cronaca più o meno nera,
una per l'epilogo a sorpresa.

Elogio della sintesi
dell'inconsueto
della visione alternativa


giovedì 31 gennaio 2013

a Venezia

Meet me tonight in dreamland



elogio della stranezza
ritardo
accento spostato
silenzio
sorpresa
dissonanza
gioco
meet me tonight in dreamland and fly away with us

Naître Adulte



Perronet, di Nancy, l'ha scampata bella.
Mentre rientrava a casa suo padre Arsène, saltando dalla finestra,
si è sfracellato a un passo da lui.

Felix Feneon
Racconti in tre righe




Caravan



la musica che mi ha accompagnato a Venezia...per portarmi verso un'altra Porta d'Oriente?

the promise



questa mattina sono entrato in un bar
- "l'insolito per favore...."
il barista mi ha portato un caffè e un rotolo di carta
l'ho aperto
c'era un fossile con la vita dentro
seguirò quella strada