domenica 18 novembre 2012

Puntland



Quando vidi quelle due barche veloci pensai che il nostro viaggio era finito.
Ci girarono intorno per un po', poi attraccarono alle fiancate e salirono a bordo.
Erano tutti armati. Kalashnikov, RPG, bandoliere di proiettili incrociate sul petto.
Tutti magrissimi, occhi spiritati, bocche che masticavano khat.
Mi chiamo Boyah - disse il più grosso, aveva una pistola lucida infilata nella cintura -
Sono il capo dell'esercito libero del Puntland.
Tu sei Blake?
Rimasi per un attimo senza parole.
Si
Questa sera verrete al nostro accampamento, a Eyl, faremo una festa e sarete nostri ospiti...
Mi sentivo gli occhi di tutti puntati addosso, quelli dei miei uomini, dei somali che masticavano e mi sentivo perfino i miei stessi occhi che guardavano quella scena assurda e non sapevano se fosse un sogno o la mia ultima realtà.
Gli amici di Fernando sono miei amici, Blake...
Mi tornò il respiro.
Ci lasciarono un sacco di Khat, il benvenuto.
Mi chi diavolo era davvero quel bastardo di Fernando?
Pananh mi guardava sorridendo, si prese un pugno di khat e iniziò a masticare
cominciava a divertirsi.

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