Conoscevo Ahmed da molto tempo,
abbastanza per non fidarmi di lui.
Il suo negozio era nei vicoli intorno alla Moschea Blu
ci si trovava di tutto là dentro,
antiche mappe e oggetti che venivano da tutto il mondo.
Molti dei miei viaggi erano partiti da lì.
Ma quella statuetta nera era falsa,
avevo sentito parlare di un corvo di pietra
e qualcuno mi aveva detto che l'avrei trovato da lui,
ma il bastardo l'aveva già venduto,
alla fine, dopo due ore e molti bicchierini di Raki me lo disse,
l'aveva portato un marinaio, un certo Kee,
ma dopo poche ore un individuo strano era entrato nel negozio e l'aveva subito notato,
secondo Ahmed sapeva esattamente in quale scaffale si trovasse
e se l'era portato via pagando un sacco di soldi, senza chiedere sconti.
Ahmed mi disse che aveva un anello con un pietra nera esagonale,
e che parlava con un accento siciliano
solo questo si ricordava.
Alla fine mi comprai quello sparviero,
fu allora che Ahmed mi parlò del suo amico di Paramaribo
vendeva animali imbalsamati laggiù,
ma avrei trovato molte altre cose.
Era ora di partire,
pensai a Pananh e ai suoi amici che avevano ripulito Istanbul
speravo solo che avessero ripulito anche il ponte.
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