Istanbul. Astrakan café
Pananh si leccò le dita
uscì
e cominciò a salire la scala.
centinaia di gradini portavano ai quartieri alti
decine di uomini salivano curvi e scuri come formiche,
pesanti tappeti sulle spalle, casse di champagne, bottiglie di scotch
li chiamavano uomini-mulo, costavano poco
le consegne non potevano essere fatte per le strade normali, troppo strette, troppo traffico
allora arrivavano loro, gli uomini-mulo, venivano dal kurdistan o dalla mongolia.
Pananh salì con loro verso l'albergo, le agenzie di rating dovevavo giudicare qualcosa...
poche parole in una lingua sconosciuta, Pananh e gli uomini-mulo si capivano bene
pochi minuti nell'albergo, consegne, champagne, sala conferenze, qualche lampo freddo...
al ritorno il carico era ancora più pesante, ma sorridevano tutti,
la lama di Pananh colava succo di melagrana
e la notte
non era nemmeno iniziata
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